venerdì 24 dicembre 2010
Il Bic nero e Keith Jarrett
Aveva un accendino Bic nero in tasca.
Adesso ne aveva uno di un verde mai visto.
Prendeva solo Bic neri al tempo.
Stava scrivendo un saggio su Keith Jarrett.
Da tre mesi seguiva la sua tournee.
Fumava Camel senza filtro
Comprava sempre questi Bic neri.
Ogni tanto li perdeva.
Una sera Jarrett suonava a Tokio.
Era andato a sentirlo per carpirne segreti.
La mattina dopo non aveva piu il suo Bic.
In tasca ne aveva uno di un verde mai visto.
La sera prima, dopo il concerto
era stato con il tecnico del suono di Jarrett
a bere delle birre da qualche parte.
La mattina dopo prende l'aereo
In tasca non aveva piu il suo Bic.
Da Roma, una volta arrivato
chiama l'albergo dove alloggiava il tecnico.
In effetti, gli dice, aveva un accendino non suo.
Uno nero ma adesso non aveva piu neanche quello.
Ne aveva uno rosso, gli disse.
Era sicuro fosse di un suo collega giapponese.
Il suo collega giapponese aveva il Bic nero.
Vuoi l'indirizzo? gli chiese il tecnico di Jarrett.
Il giorno dopo da Roma prese l'aereo per Tokio.
Da quel giorno lasciò stare il suo saggio su Jarrett.
Il tecnico giapponese che aveva il Bic nero
era partito per Nuova Dehli, gli dissero all'albergo.
Alcuni poi hanno detto di averlo visto a Detroit
altri poi a New York, poi Londra. Berlino.
Quello che scriveva il saggio poi è morto.
Quel saggio rimasto incompiuto
ancora adesso è il piu bel saggio mai scritto su Keith Jarrett
Questa storia è una riduzione tratta da un racconto di Vitaliano Trevisan.
Uno dei miei preferiti. Della scuola di T Bernhard, Cioran e altri bastardi.
Và ad includersi nella serie dei blog "Quando sono morto"
Queste storie poi mi piacerebbe diventassero un monologo.
Un monologo che poi mi piacerebbe recitare in qualche osteria.
Staremo a vedere.
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