mercoledì 13 aprile 2011
Nowhere 5 -Hemingway
Domenica, lungo il fiume, avevo parcheggiato la macchina sotto il salice. Sono andato a sedermi al sole, nei tavolinetti li fuori, sul patio de "Le bricole" (1), il bar in riva al fiume, per farmi il mio spritz Campari e leggere un pò de "La scopa del sistema" di Wallace. E' un libro abbastanza strano, bellissimo. (Dopo riporto un brano su un post)(2). Quando torno alla macchina c'è quella signora seduta sulla panchina, da sola. Si era stesa una tovaglietta a quadretti per non sporcarsi. Avrà avuto di sicuro 80 passa anni. Io dico 85. Aveva una grazia che cerco spesso di rintracciare e riconoscere nelle donne ma penso sia ormai perduta. Un delicato garbo so che impregnava il suo sguardo e, a guardarlo quel paesaggio ecco, sò che assumeva un'essenza antica, quasi commuovente e non era piu lo stesso di prima che avevo visto distrattamente, anche perchè a me consuueto. Li ci son nato. Sono un uomo di fiume. Ho voluto pensare che in lei ci fosse un sospiro. Che stesse ricordando una storia d'amore. In tempo di guerra li, c'era un ospedale militare, dove c'erano le scuole. Hemingway ci è stato. Non so quanto tempo si sia fermato ma, immagino ci fosse stato qualcosa tra loro due e che lei stesse pensando a quando lui l'aveva baciata e poi lei, concessa. In vita sua non ne aveva mai parlato a nessuno. Un segreto che nessuno sapra mai. Quando sono salito in macchina sono rimasto un po la a guardarla. Avevo un cd sù. Gli ho messo su questa.
STELLA MARIS
Sogno d'incontrarti nella profondità, giù
nel punto più profondo della Terra, la Fossa delle Marianne,
il fondo del mare
Fra il Nanga Parbat, il K2 e l'Everest
il tetto del mondo, lì darò una festa per te
Lì dove più nulla mi sbarra la vista
Quando verrai, ti vedrò arrivare già dal ciglio
del mondo
Non c'è nulla d'interessante qui
Soltanto i resti di Atlantide
Ma non c'è traccia di te
Credo che non verrai più
Ci siamo persi di vista nel sogno
Tu sogni me io te
Non aver paura non ti sveglierò
Prima che sia tu stessa a svegliarti
Sul ghiaccio in direzione Polo Nord, sarà lì che ti aspetterò
Aspetterò proprio sull' asse
Dalla Terra del Fuoco fino al Polo nel duro lavoro di sognare
lassù tutto continuerà a girare soltanto attorno a noi
La Stella Polare direttamente sopra me
Questo è il Polo io aspetto qui
Solo non ti vedo arrivare da nessuna parte a perdita d'occhio
Aspetto al Polo sbagliato
Ci siamo persi di vista nel sogno
Tu sogni me io te
Non aver paura non ti sveglierò
Prima che sia tu stessa a svegliarti
perfavore, perfavore non svegliarmi
soltanto finch' io sogno tu esisti
Ci siamo persi di vista nel sogno
Tu sogni me io te
Non aver paura non ti sveglierò
Prima che sia tu stessa a svegliarti
Lascia ch'io dormendo affitti una nave
Itinerario: Eldorado, Punt ov'è la tua terra natìa
Aspetto sulla costa, indago l'orizzonte
finché scorgo infin laggiù la vela tua
Il capitano dev'essere ubriaco
e per lo più è sottocoperta
Nel sogno non mi riesce di governar la nave
Uno scoglio produce una falla
poi la nave s'inabissa nel Mare del Nord
Vado alla deriva su un iceberg
Penso che aspetterò a lungo
Punt non è ancora stata scoperta
Ci siamo persi di vista nel sogno
Tu sogni me io te
Non aver paura non ti sveglierò
Prima che sia tu stessa a svegliarti
Tu sogni me io te
Non aver paura ti troverò
Nel dormiveglia t'afferrerò
e verso di me ti attirerò
Poiché tu sogni me, io te
Io sogno te, tu me
Anche da svegli ci sogniamo l'un l'altra.
(1) Le bricole sono tre grossi pali piantati sul fondo del fiume, legati tra loro e appoggiati a formare un po una piramide. Servono a segnalare un basso fondale ed indicare il tragitto da seguire. Sono tipici della laguna.
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3 commenti:
grazie della cosa che hai pensato partendo dalle labbra di teti__ metto il punto qui altrimenti se lo metto al posti successivo si potrebbero pensar cose!
invece sono sconvolta per Einstürzende Neubauten tanto che non li ascolto per paura che cambi il senso per via che il tedesco non è propriamente un idioma morbido a meno che sia addomesticato.
c'è una storia sull'autorevolezza zen che quando trovo coraggio posterò.
Metti punti di surtura alle cose pensabili. Alle labbra che ricorrono al silenzio per cercare altri linguaggi, al sogno impensabile, all'altrimenti, al senso che temi cambi nel Einstürzende Neubauten pensiero, dove pure ritengo che la lingua teutonica abbia un suono altresi adatto all'amore, meno mieloso ma capace di suono piu aderente alla natura spesso aspra dell'amore.
Chissà che trovi il coraggio di postarlo quello zen che narra sull'autorevolezza, chissà
fatto ieri titolo: non so mai dove sono
:)
oggi messo un altro sulla fluttuità
(contrazione di fluttuante e vacuità)
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