domenica 26 giugno 2011

merda scritto in piccolo

Sorelle e vedove, le due si occupavano della pulizia del campeggio.
Sebbene ognuna lavorasse una media di 15 ore al giorno, riuscivano ancora a trovare il tempo, di notte, per farsi qualche bicchiere alla luce di una lampada a butano, sedute sulle sedie di plastica davanti alla tenda dove dormivano, mentre scacciavano le zanzare e chiacchieravano delle loro cose. Fondamentalmente di come sono fetenti gli esseri umani. La merda, malleabile, quasi un linguaggio che cercavano invano di sviscerare, era presente in tutte quelle conversazioni notturne. Da loro venni a sapere che la gente cagava nelle docce, per terra, ai lati della tazza e sui bordi di queste, operazione di meticoloso equilibrio, non esente da un certo virtuosismo semplice e profondo. Con la merda scrivevano sulle porte e con la merda sporcavano i lavandini. Merda prima cagata e poi trasportata verso luoghi simbolici e vistosi: lo specchio, la bombola antincendio, i rubinetti; merda ammassata e poi manipolata per formare figure di animali (giraffe, elefanti, topolini), stemmi del calcio, organi (occhi, cuori, peni). Il colmo dello sdegno, per le sorelle, era che nel bagno delle donne accadeva la stessa cosa, anche se con minore frequenza e con dettagli significativi che facevano attribuire ad una persona in particolare la responsabilità di tali eccessi. Una "perfida fetente" che erano pronte a far cadere in trappola....

pag 43 di "La pista di ghiaccio" di Roberto Bolano. Ed Sellerio











L'ho uccisa dopo che mi aveva punto e succhiato.
Io non sò adesso se uno comincia cosi, con poco
e dove si trova a fare quelle cose la nei bagni dei campeggi
Mi era venuta questa peoccupazione

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