sabato 18 giugno 2011

Una maglietta Fruit of the loom

E' una vecchia maglietta bianca. Una Fruit of the loom. Non so se le fanno ancora. Andavano negli anni 70. Erano le magliette americane della rock&roll generation. Dev'essere finita a casa dei miei, non so, forse non me l'ero neanche mai portata via, insomma fattò stà che era la. Non son mica magliette che mio padre si comprava queste qua. Gli uomini avevano altri modelli e poi gliele comprava mia madre dalla merciaia li in paese, ma non fruit of the loom.
Si vede che del cotone è rimasto poco niente da quanto è lisa e sul collo è molto grunge no?
Non fate caso a questa foto che ero appena venuto su dal letto ed ero in bagno. Non so perchè avevo quella faccia contenta. Che non c'era mica niente da esser contenti. Uno si sveglia dovrebbe essere incazzato, tirar due madonne e via, si riequilibra il tasso standard del malumore. Ma la storia è un'altra. Quella maglietta me la metto per andare a letto e poi ci vagolo per casa ciabattando. L'iconografia dell'uomo sciatto.


Sà di buono quando la metto su, da bucato. Dopo un pò che l'ho su prende un'odore. Un'odore che non è mio. Io non ho neanche un'odore. Non so, dovrei stare una settimana senza lavarmi e vedere.


MI viene in mente che al tempo che ero giovane io si usavano queste mutande qua. E' da ridere perchè erano gli anni che andavano i pantaloni a zampa di elefante. Roba che ci si faceva fare dai sarti veri e propri. Avevano la vita bassa ma bassa. Quelle mutande la. io non so gli altri ma, mi pare erano un modello conformato, nel senso che le avevano tutti. Qua tutti avevano le Nigi, che era una marca e qua in zona c'era la fabbrica. Insomma, io con quelle braghe la a zampa di elefante, quelle mutande la dovevo rimboccarle che stessero sotto la linea di Confine ( di cui parla anche Conrad in un famoso romanzo). Adesso son tornate di moda quelle mutande la ma era da vergognarsi, almeno per noi ragazzi di campagna. Non so quando son arrivati gli slip dalla merciaia li in paese. La signora Jole, in Pozzobon o dalla Rita Perocca.


Era sull'onda di questi miti qua che erano arrivate quelle magliette che con poco ti vestivi come un gieims din. Avere poi dei gins che erano blu ma blu. Va ben, lasciamo stare.

Mio padre è morto qualche anno fà. Quella maglietta se la metteva lui, per forza. I vecchi si lavano meno e poi si vede che con l'età, secondo me, si prende un altro odore. Adesso che me la metto io allora, dopo un po, che appena messa sa di buono poi, dopo un pò comincio a sentire quell'odore suo. A me sembra un'effetto magico. A contatto con il calore della mia pelle, ricompare l'odore suo. Pare cosi un'alchimia. Allora mi penso che è un suo lascito postumo, che me l'ha lasciata a me apposta. Un'odore, cazzo un'odore. E io lo sento quando l'ho su. A mia madre non ho mai detto niente.

4 commenti:

teti900 ha detto...

mica cambi la foto eh?
che fa il paio con quella che potrei fare io alle mie mutande di adesso che sono intollerante ai pizzi e al sintetico e allora sono quasi al modello in filo di scozia, quelle che a volte vedi stese dai fili che non sai se sono federe o mutante:)
sai che non esistono mutande da donna di cotone e fibre naturali? ameno di girare per fiere del biologico e allora ne trovi a prezzi che in confronto la biancheria di seta è regalata!
le magliette, no quella marca la consideravo poco shic;)
quando ero girl ero non po' snob e in seguito alternativa, ma senza al posto del logo un bel buco che era una cosa modaiola e anche anti modaiola sono poi diventata.
anche questo credo te lo ricordi (il buco per togliere via il coccodrillo o quel che era)
peccato manchi la mutanda original indossata proprio da te, però questa foto è casta:) se lo cerca anche lui e in effetti non se ne scorge traccia!
quell'intervista, sarebbe bella collettiva, una sorta di pensieri nella mutanda o nella maglietta, ciao!

simurgh ha detto...

TETI
> cambierei la foto della mia faccia. L'ho gia fatto su Libero. Che non so
> neanche poi se cambia qualcosa.
> Io credo che le mutande che hai tu, son fatte per levartele. Che mica uno sta
> la a guardare se hanno i pizzi o è una fodera con due buchi per infilarci le
> gambe.
> Chissà perche le mutande da donna costano un casino. Che avete da abbellire
> tanto con pizzi e merletti, con sete e broccati, perline e rametti di
> rosmarino?
> Si la marca è poco shic, quella delle magliette. Qui, nel middle west non ci
> si badava tanto. Gli sboroni infighettati che poi, andando a scuola in città
> ho
> cominciato a conoscere, mi han fatto scegliere di diventare comunista. Andava
> l'eskimo, il frichettone, l'hippy, il toni, la tuta dell'operaio.
> Scelsi uno stile intellettuale contorto, schivo, dismesso, con le giacche di
> velluto, con un libro infilato, assorto e cuccavo poco niente per via che
> erano
> tutte femministe ingrugnite, piene di complessi, che me li han fatti venire
> anche a me e allora andavano forte le pippe.
> Dai che devo uscire puttanassaeva.
>

simurgh ha detto...

TETI
Orcasso boia è partito il commento. Dev'essere stata propria quella cosa pop up che mi hai detto te geniaccia di una teti, anche due

teti900 ha detto...

pure io in quell'ambiente, ma a dire il vero si cuccava assai:)) ci si passava l'un con l'altra senza starsela a menare con l'amore era più come dire mangiare o dormire, ogni tanto ci si brincava e si scopava. punto.
beh, qualche cotta capitava, ma tanto io avevo il fidanzato ufficiale, quindi ero a posto finchè non mi tradiva lui:)
e comunque ancora prima che lo pensasse lo avevo già fatto io quindi nessuno poteva dire niente all'altro:)
mi ricordo che molti portavano i boxer e devo dire che non mi dispiacevano, ma restano preferite queste:) avranno anche un nome, chissà!

ps bene per il popup, dalle mutande ai reggiseni, olè!