giovedì 31 marzo 2011

L'uccello che girava le viti del mondo



- Avrei voluto scriverti prima per spiegarti bene tante cose, ma mentre cercavo le parole per esprimere esattamente i miei sentimenti, per spiegarti e farti comprendere la situazione in cui mi trovavo, il tempo è volato. Penso di aver agito male nei tuoi confronti.
Ormai avrai capito anche tu, avevo un amante. Negli ultimi tempi, per quasi tre mesi, ho avuto dei rapporti sessuali con lui. E' uno che avevo incontrato per ragioni di lavoro, tu non lo conosci. Inoltre non è necessario che tu sappia chi sia. Ma per venire al dunque, non lo vedo piu. Almeno per quel che mi riguarda è una storia finita, ma non sò se questo posa esser per te di qualche consolazione.
Non chiedermi se amavo quell'uomo, non saprei dirtelo, la domanda in sè è insignificante. Amavo te? A questa domanda invece mi è facile rispondere, si, ti amavo. Ho sempre pensato di aver fatto bene a sposarti. Lo penso tutt'ora. Allora ti chiederai cosa mi abbia indotta a tradirti, e di conseguenza ad andarmene di casa. Me lo sono chiesta anch'io infinite volte. Cosa mi obbligava a fare una sciocchezza del genere?
Non riesco a spiegarmelo, non avevo nessun desiderio a trovarmi un amante. Quando ho trovato quell'uomo l'idea di tradirti non mi sfiorava neanche... -



Kumico, sparita da giorni e giorni, scrive ad Okada, il suo giovane marito.
da "L'uccello che girava le viti del mondo" di Murakami Haruki

A questo punto del libro l'avevo chiuso. Un groppo sul petto si rotolava sfregando le carni. Un male. Non so quale situazione di preciso facesse riemergere. Non sono una fighetta che si immedesima e frigna. Poi la lettera continua. Magari la metto a puntate

Ti prende cosi, che neanche sapevi
Roba messa via in un fagotto
In uno scatolone, da qualche parte
Giu in scantinato o nel sottoscala.
E ti vien su come ostriche andate a male.
Serve ad un cazzo dimenticare, serve niente.
Essere lasciati è cosa ancestrale, si annida
E' l'abbandono primordiale che forse riaffiora
Non ci sono difese, è la paura
Non trovavo neanche il fucile, neanche il coltello
Ogni tanto ti prende, ti morsica dentro
Ti senti indifeso, torni nel buio del bambino
Tristezza infinita,
tiri su il lenzuolo sulla testa e spegni la luce
Ancora una volta sei solo

Taglio la corda. E' l'ora dello spritz

4 commenti:

teti900 ha detto...

la prima parte l'avevi messa qui
è un libro triste?
stamattina sembravi contento nel blu.

ma son giorni così, basta niente e cambiano, peggio se fosse tutto indistinto, non è vero?

simurgh ha detto...

TETI
Avevo messo uno stralcio si, nell'altro blog. Poi dici di non avere memoria. Avevo messo quello stralcio, non perchè fosse particolarmente significativo, ma perchè mi aveva suscitato un morboso desiderio, la fantasia di un torbido intrigo, la seduzione di una ragazzina. Mi aveva colpito perchè non ho nessun interesse per le ragazzine, ma in questo caso mi venivano delle fantasie.
Sostanzialmente è un libro triste si, almeno per me, conturbante. Un climax mentale stanito, irreale e surreale. Se ti poni in un'angolatura favorevole, anche divertente, credo. Per me è triste però.
Ero ilare si, al risveglio con quel blu blues. Al risveglio devi propiziare pensieri che mettano il buon'umore. Bisognerebbe ricordarsi questa semplice regola. Mette un timbro, un sigillo, come dire? la orienta insomma. Poi si, quella lettera, che è molto piu lunga e dettagliata, ha deviato il mio umore per una via secondaria. Ma è stata una cosa forte. Ancora adesso, prima di andare al lavoro che son le sette ecco, ricompare. Mi ha parecchio turbato o smosso chissà che. Non è che sto la a pensarci sopra ma è gia una nota cupa che risuona nel sottofondo, la sento.
Dai che vado a prepararmi.
Grazie teti

teti900 ha detto...

Felicità
improvvisa vertigine
illusione ottica
occasione da prendere
parcheggiala
senza frecce o triangolo
tutti dormono già
e si é spento il semaforo
Ieri a te
oggi io sono il prossimo
quanto durerà
io lo chiedo agli altri ma
si vede che
c'era un filo invisibile
se n'è andata via
resta la scenografia
Felicità,
ricordare é un pericolo
come si elimina
un quintale di fosforo?.
E infatti, infatti non dimentico
la mia fotografia
e l'amore se non ce l'ho
Ripeterei tutto quello che è passato
comprese le tue bugie
perché le scoprirei molto prima e senza aiuto
Precipita
dallo spazio un giocattolo
di alta robotica
è il futuro fantastico
Ripeterei tutto quello che m'hai dato
comprese le tue bugie
perché le scoprirei molto prima e senza aiuto
Felicità
dichiarata fac-simile
dal giudizio che ha
rilasciato un orefice
quella vera sarà
senza un graffio di ruggine.

chiedimi se sono felice una canzoncina di quelle che farle uscire dalla testa è un'impresa, ma ormai non siamo più di prima mattina.

giudizi universali è un'altra sempre dello stesso cantautore che però è più amara.
lui dice all'inizio: "E ricordate che quando arriva il ritornello non dice vorrei ma non posso, dice potrei ma non voglio, se avrete voglia di cantarla".
non so se hanno attinenza, la seconda potrei averla pensata io, che tutto sono tranne che brava a rincuorare i moribondi/e oppure gli acciaccati/e, tanto che gli "amici" dicono che sono la più adatta ad accompagnare dall'agonia al trapasso definitivo.
in effetti mi ammazzo e rinasco così tanto spesso che sto sempre sulla soglia avanti e indietro che sarei andata sulla luna se sommassi i passi dell'infinita vertigine:)

Anonimo ha detto...

E' che Vinicio sa arrivarti.

E...quanto mi piace leggervi. Un bacio ad entrambi :*