venerdì 28 ottobre 2011

Sorelle - Donne che mi piacciono- Ana Juan

Sorelle - Donne che mi piacciono- Ana Juan

Una delle sue foto piu belle, credo, di quelle che ho visto. Emblematica dolcezza, disarmante s'esprime, sapendo poi del suo mondo creativo, l'immaginario che pur tanto di sè contiene, attraverso i disegni, esonda in un terreno che concima, come il suo sguardo che tracima. C'è questo elemento che poi, sapendo le attribuisco, al di la dell'impatto, moltiplica l'elemento del fascino e della seduzione. Se devo trovargli una definizione che s'abbini a quesa sua storia: "Sorelle", è il conturbante. Oltre l'apparenza, la sua zona d'ombra.


Con e col turbante









Conturbante è la storia delle sorelle. Una favola per grandi, anche se, l'elemento del conturbante attraversa consuetamente le favole per bambini. Ciò che inquieta, angoscia, ha delle proprietà attribuibili al piacere. Almeno quando gli si accede attraverso robe cosi, romanzi, film ecc. Una sublimazione, un ricorso esterno, protetto che ne permetta l'accesso, senza pericolo, pero vivendone analoga emozione. La paura piace.



diamanda galas-Vena cava

(nota) Unheimlich è una delle parole che mi piacciono di piu. E' riferita al perturbante in psicologia. A ciò che il famigliare nasconde di spaventoso, sconvolgente.

"Moltissimi anni fa un terribile temporale fu testimone della nascita di due sorelle, due bambine unite l’una all’altra dai capelli, forti come radici. Quando furono separate un urlo squarciò la notte. Crebbero in solitudine, in un mondo tutto loro a cui nessuno poteva accedere… fino a una primavera in cui una delle due conobbe l’amore."

L'amore ha il suo elemento conturbante e tragico. Le sfumature rosee sono sottratte in questa storia. Il "tradimento" si conferma elemento inelludibile ed evolutivo. In fondo tradisce il mondo costruito in simbiosi alla sorella, con le sue ossessioni, lo abbandona per consegnarsi ad altro da sè. Sfugge all'ambiente lugubre dei grigi, che oltre al rosso dei capelli e ai sogni che le simbiotiche sorelle ideavano e si rifugiavano ecco, lo squarcio, si apre la scena, una nuova possibile, scopre l'amore. Una, non l'altra. E' pur tuttavia un consegnarsi. Dalla prigione dorata ed ovattata che si erano costruite, una si stacca, recide il legame, abbandona. Languido e triste comunque, il climax.
"Nei sogni cominciano le responsabilità", ha scritto Yeats. Lo trovo scritto sul libro di Murakami. In fondo il sogno conduce ad una soluzione spietata e crudele.
"unite dai capelli e dall’amore, dai sogni di universi e favole a loro concessi. Separate da una primavera che si trasforma in rancore e morbosità. Una favola per adulti, malinconica e spietata."
Autodistruttivo spesso l'amore, distrugge di sè anche l'altro. Capelli rossi, il flusso che come sangue trasfusfonde, dall'uno all'altro. Sistemi cardio circolatori dove questo sangue, della passione, del desiderio, dello stravolgimento, circola, circola, fluttua, intermittente come onde, sommerge, annega.

E' un albo illustrato. Ana Juan è riconoscibilissima. Inconfondibile il suo tratto. Quei grigi e neri, stavolta con il rosso che come sangue cola. S'impone, quel rosso dei capelli, come l'elemento poi tragico, spietato che contrasta con il pallore dei grigi, il richiamo alla morte. A ciò che alla fine sarà gelido, immobile seppur romantico. L'amore che spurga. Illustra, senza parole, declina emozioni nel segno s'inventa, sgorga, apre anche lei la sua ferita, per farlo strangola, stringe le dita attorno alla gola. La rappresentazione, la sintesi che l'illustrazione compie, trattiene in sè la poesia, i simboli del mito, dell'uomo le vicende. Alla Tim Burton, gotico,è quello il clima.
Lei dell'amore ne estrapola essenze: l'elemento autodistruttivo, il doloroso idillio, la lacerazione, lo strappo, lo sconfinamento. Non c'è lieto fine.

"Adesso ho bisogno soltanto dei tuoi occhi, guardami e non tornerò a dormire."

Matz Mainka è un autore, illustratore e vignettista tedesco. Ha vissuto in Giappone e in Spagna, dove ha iniziato a collaborare con l'illustratrice Ana Juan, con cui ha realizzato Sorelle.

Sorelle
Autore: Matz Mainka /Illustratore: Ana Juan
Editore: Logos Edizioni
Collana: Spaccacuore
210 x 297 mm
48 pagine
18 euro

12 commenti:

teti900 ha detto...

olà fratello!
ma se l'altra che hai scritto prima che ti piaceva era bionda e questa è bruna, come fanno a esser sorelle?
taglio e tinta?
allora intanto mi hai bruciato il titolo di un post che avrei chiamato fratello e sorella, ma vabbhè, non era urgente.
poi ho un po' decantato nella notte questo tuo a cui contesto l'uso del termine amore e la sua declinazione forzatamente volta ai suoi corollari che hanno però altri termini che non accosterei al primo, ma è solo il mio parere.
e cioè che si debba ricorrere a quella parola per definire il lenimento ai tormenti, la piacevolezza dei sentimenti che portano in superficie a prender aria.
se successivamente tornano a pesare le ansie e i patimenti questo dipende più dalle profondità di cui gli animi necessitano che dalla sua momentanea durata.
comunque tu resti per me l'incarnazione di questa definizione tratta dal libro che non è piaciuto a MIA_EURIDICE e di cui dirò quando lo avrò finito (ovviamente parlandone non bene ma benissimo!), per ora lo centellino come fosse idromele:

Ascoltando il mormorio delle nostre profondità.
E dall'altra parte le ansie carnivore del niente.
Faccia a faccia.
Senza comprendere la scrittura delle nostre interne ombre.

(Vincente Huidobro)

ecco per me tu sei anche così:)
certo che se quando hai tutti i pianeti a favore scendi in questi abissi, appena si spostano ti mando di nuovo il dottore tutti giorni!

vado a raccogliere i cachi, buona giornata!

simurgh ha detto...

Guarda che "Sorelle" è il titolo dell'albo illustrato di quella Ana Juan, che a sua volta va a far parte della categoria "Donne che mi piacciono". L'altra è un'altra, un'entità separata.
Puoi usarlo comunque il titolo che avevi pensato no? fratello o sorella mica è esclusiva. Ne trovi un miliardo se cerchi nel web di titoli cosi, credo.
E' una forzatura dici, quel ricorrere ai corollari dell'amore. Beh, credo tu abbia anche ragione. Visto cosi poteva anche c'entrare poco con la storia narrata. Una forzatura che estendeva la specificità del racconto ad una generalizzazione sull'amoroso.
Rompe i maroni questa storia insistente, come argomento, che va a parare sull'amore. Eppure, che vuoi, per il resto è argomento che si insinua generalmente nella vastità delle genti, ha la sua presa. Tutto sommato, a rileggerlo mica mi pare di aver sfondato i confini che la storia richiamava. In fondo la banalità dell'argomento amoroso, in questa storia, è rilevante. Erano ragionamenti che ci facevo sopra. Aspetta..

teti900 ha detto...

ti stavo prendendo un po' in giro con il pasticcio di parole:)
tutta questa birra finirà per annegarle tutte però!
come ho fatto io con l'amore, argomento serrato fino a ricomparsa di soggetto amabile (vivo, che morti ne ho quanti voglio).
dici che aspettare potrebbe essere anche per quell'argomento una buona strategia?
vedremo se arriva prima la morte o l'amore.
morir d'amore no però!
alla mia età?
son sopravvissuta nelle età precedenti all'amore, adesso son bella corazzata, morirò d'orgoglio che i vermi non avranno più niente da rosicchiare, mi divorerò da sola, anche le ossa.
21 grammi di niente resteranno e il resto, puf!
buona domenica e buon ponte se lo fai.
vado a seminare legumi nel sole tiepido dell'odiata halloween. baci e abbracci per tutti!

simurgh ha detto...

Aspetta
Ero arrivato alle ansie carnivore del niente. E' una bella incarnazione che mi attribuisci. Ci cincischio non poco con il niente. Credo che sia da la che parte tutto, o almeno penso che da la si dovrebbe ripartire.
Io sai jodorowki lo ammiro, indipendentemente possa piacere un suo libro o no. Sicchè non ho voce in merito. "Senza capire la scrittura delle nostre interne ombre". Ecco vedi, anche loro, dicono che vuoi star la a capire? Non si è capaci. Alcuni credono di si. Io? niente, niente.
Non lo leggerei io, questo qua di jodo, non credo mi prenda. Adesso ho il mio bel daffare con mmurakami. Ho passato pag 150. Devo fare un post. Uno sul corvo, uno sulle premonizioni, uno sul sesso. Sempre di murakami. Ci vuol tempo.
Hai preso i cachi? Fai la marmellata? Viene buona sai. Un po di cannella.
Dai che leggo l'altro.

simurgh ha detto...

Mi prendevi in giro? Ed io che ti vengo anche dietro. Che pasticci di parole ho fatto? Non mi pare. Anche se rimescolar parole mi vien bene. Se vuoi trovare un senso alle cose devi ricorrere al non senso, credo.
In questa birra annegherà il mondo.
Io, dell'amore non so niente.
Però il ritrattino che ti combini sull'idea che hai dell'amore ti sta bene, ti calza giusto voglio dire. Parole sante. Mi faccio un panino con la sopressa poi vado fuori.

simurgh ha detto...

“Che bello che siamo tutti istruiti! Qui è proprio come in Turgenev, che stan tutti seduti e parlan d’amore… Lasciate che vi racconti anch’io qualcosa, di un amore straordinario e di come possono essere indispensabili le donne cattive. Facciamo come in Turgenev, che ciascuno racconti qualcosa!”.
“Dai!”. “Dai, sì, facciamo come in Turgenev!”.
[Venedikt Erofeev, Moskva-Petuški, Moskva, Prometej 1990, p. 72]

teti900 ha detto...

uhmmm, la soppressa ti fa un effettone a giudicare dal post successivo!
(un altro dedicato__ uhmm a questo punto mi farò un vanto di non averne mai ricevuti data la generosità con cui li profondi (coniugazione di profondere, non inteso nel senso di profondi:P)
poscia, a me sembra di capirti benissimo anche senza equazione (che detto tra noi la matematica per capire te sarebbe l'ultima chance che consiglierei alle interessate)
comunque l'importante con te è far finta di non capire oppure ti si dovrebbe strozzare un giorno sì e l'altro anche (sorrido).
il commento citazione che hai lasciato qui sopra, necessita di un approfondimento, ti farò sapere.
sperando che te la diano un po' in tutti i modi o come la preferisci (sorrido), auguro buona domenica e buon proseguimento a tutte!

teti900 ha detto...

Mi chiedono perché mi piacciono i fiori e gli uccelli. I fiori mi piacciono per le buone maniere, gli uccelli per la tendenza alla monogamia.
[Venedikt Erofeev, Bespoleznoe iskopaemoe, cit., p. 148]

dai questa era facile, trovata la primo colpo sul sito di paolo nori:) e dire che invece avevo collegato la tua citazione all'ultimo post dei paralleli, mi ero anche detta: "ma se la vuole lanciare perchè non lo fa lui?"

invece___ c'entrava un altro parallelo;)

simurgh ha detto...

La soppressa che fanno qua si scrive con una pi solo. Dentro, i vecchi salameri (quelli che venivano per casa quando uccidevi il maiale) avevano i loro segreti nella macinatura e condimento delle carni con speziature e altre alchimie. Ci mettono cose tipo cumino, chiodi di garofano, cannella e via discorrendo però, vai mai a sapere quello la, dove l'ho comprata, che devi vederlo che faccia che ha. Uno che vive al fondo della piana. Un'omaccione con la faccia da bambino. Non è sposato. Non credo l'abbia neanche mai vista. Un testone, uno che ci è mancato un pelo non venisse fuori down (senza offesa per i daun)Il posto dove vive, la casa, i campi li intorno, hanno dell'inquietante. E' pieno di bestie il suo cortile. Compro anche anatre, polli e conogli la, delle volte. Sua madre era una schizo. Sicche vai mai a sapere cosa ci puo mettere dentro. E' gente stramba, che vive isolata, in solitudine. E allora puo essere che fa il suo effetto.Adessome ne taglio due fette,per esempio.

simurgh ha detto...

In che senso? Un post dedicato? E a chi? Sai com'è venuto fuori quel post? Metto un commento da una, sul genere. Non ti dico cos'era scritto nel post. Tipo che lei la figa la teneva collegata al cuore (si puo dire? era scritto la da quella) Insomma viene fuori da la. Avevo scritto qualcosa del genere.

"(coniugazione di profondere, non inteso nel senso di profondi:P)"
Non è che ci arrivo facile qua, a risponderti. Domanda di riserva no?

Lo so che tu mi capisci bene. Devi avermi studiato.
"Dai si, facciamo come in Turgenev"
Mi faceva ridere. Una citazione che c'entra fin la. Perchè c'era quel " che stan tutti seduti e parlano d'amore" e so della tua avversione.
Bella anche quella che hai messo te, di Erofeev. Ecco vedi, io delle volte vorrei scrivere, avere pensieri come loro, quei russi.
Vuoi che la metta sui paralleli? Son bellee danno un pensare leggero. Io vorrei farci dei ragionamenti su a frasi cosi.

simurgh ha detto...

Non ho mai avuto cosi tanti commenti.

teti900 ha detto...

ahahhah, dedicato il post:))
ho tirato a indovinare:))
però ci ho preso:))

sopressata ok, del resto i veneti si sa che con le doppie, uhmmm:))

che rido? mah!