giovedì 3 novembre 2011

Paesaggio con fratello rotto (2)



A volte posto qualcosa dettato quasi da un'impulso. Qualcosa che mi piace, che mi colpisce. Non so bene ancora cosa sia. Poi magari, un commento mi sollecita, mi ci fa tornare sopra e mi si svela quell'inconscio impulso.
Il commento era questo:
Teti
"..forse solo che dalla nostra generazione in poi almeno ce lo chiediamo cosa lasciamo ai figli, perchè i nostri genitori queste domande non se le facevano in questi termini, semmai in quelli concreti della dote o del patrimonio, della sicurezza economica, insomma, anche perchè l'etica la morale ecc erano altra cosa da adesso, o forse erano più bravi a capire cosa fossero e a cosa si riducesse l'intera faccenda. comunque se sono riusciti loro a sfangarla nonostante la guerra e ci siamo riusciti noi nonostante quel che ci siamo ritrovati, ce la faranno anche loro. personalmente ho una visione apocalittica, ma se mi guardo intorno, non la vedo tutta questa preoccupazione e indignazione praticata, tanto che sto quasi imparando a interpretarmi come se i miei pensieri fossero un film e neanche girato da me. poi tante domande le ho dismesse con l'abitudine a farne. a me sembra di condurre una vita dignitosa e rispettosa sebbene ai margini e non posso farmi carico anche dei comportamenti altrui, ma ti pare?che poi lo so che chi leggesse penserebbe e penserà, "ma tu guarda sta presuntuosa", ma che potrei rispondergli?"vieni qui tu, facciamo cambio per tre mesi. ma ti devi impegnare a fare tutto come lo faccio io e poi ne riparliamo".ma l'arte è l'arte, non si discute. la signora Gualtieri cavalca l'onda come tanti.io vorrei sentire voci fuori dai cori che cantano apparentemente fuori dai coretti__ ma è anche vero che son due settimane che il dottore non passa e ho finito le medicine. sarà quello? (mi sa di sì! ^__^)"
Ecco.

Le rispondo
come con te adesso, la tua angolatura che spiega anche la mia, mi ritrovo. E allora ci tornerei sul post a scriverci delle cose, a spiegarlo quel perchè. La Gualtieri cavalca l'onda, è teatro civile, si rivolge ad un pubblico che le vuole sentire quelle cose, che di certo sente anche lei, però "vende" un prodotto, si guadagna la pagnotta, risponde alle richieste della clientela. Non è che dica poi ste cose e la retorica prende il sopravvento. A me piace la Gualtieri, la sua poesia. In questo caso mi piaceva l'impianto scenografico, che è di Ronconi. Mi piace l'uso della voce, la percezione apocalittica e via discorrendo. Sul contenuto delle parole sono d'accordo con te, quindi. Ecco, il tuo punto di vista, secondo me è molto piu interessante, essenzialmente Pasoliniano, un dar contro alle convenzioni che stimola una riflessione che va oltre le mode degli indignati, che pone su di sè lo sguardo piu che sui colpevoli esterni, i fantasmi ecc.

Grazie teti

Altri stralci:
Teti
"...a me sembra di esserne quasi fuori (anche dall'indignazione in effetti mi sembra di esserne fuori), abbiamo infinite risorse a cui accedere per aspettare di morire dando_ci un'idea, un barlume di impercettibile differenza tra lo stato di sopravvivenza e quello di coma apparente. o no?brava però la signora Gualtieri, io meno, poco meno che analfabeta sono, ma _ nella mia testa _ le cose sono ben dette. è fuori che escono quasi sempre storte (o maledette)! "

Io
"..Della Gualtieri amo l'effetto scenico, estetico e truce. E' qualcosa al di la di quel che dice, la metafisica. Della lagna non mi interessa e manco ancora di cosa andremo a raccontare ai nostri figli o di come l'abbiamo ridotto il mondo. Chi? IO? Mi piace quel teatro, ecco. Le parole somo d'impatto apocalittico, recitate in quel modo. Insomma dovrei scriverci un commento sotto a quel post. Mi stai dando degli stimoli. Grazie

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