martedì 1 novembre 2011

Paesaggio con fratello rotto


«Come siamo andati lontano da ciò che ci tiene in vita!» grida la filosofia.


Che cosa diremo a quelli che nascono ora?
Che scusa troviamo
per questo disastro umano?

Che cosa abbiamo dimenticato? Cha cosa?
Quando piangiamo. Quando
siamo a pezzi. Quando
il sole non ce la fa più
a darci consolo. Che cosa si è
da noi scancellato? Quale
semplice formula? Cha parola, che cifra?

Che parto rifiutato ha fatto
di noi solo un nome e un cognome?
Solo un corpo terrestre?
Solo due mani, un petto,
una schiena. Ah! Che cosa? Che cosa?
Che cosa fa di noi solo
un grumo nello
splendore del mondo?

Vedi? Siamo solamente umani, solo terrestri,
veniamo partoriti solo in parte
e dentro un lungo grido. Facendo
piccoli pezzi mandiamo giù il finito
a morsi a sorsi a dosi molto piccole.

Ci serve denaro e
Versamento di sangue. Confini, nomi
servono per ogni minimo stato. poi
porte muri cancelli muraglie dogane
bastioni, muri e muri, per il dentro
e il fuori, per il qui e il lì, perché
tutto sia a misura del respiro, creduto
vero, in quella sua piccola taglia
di fiato.

Ci serve
il nome per non restare sgomenti.
Ci serve il principio e la fine di tutto
ci servono i pezzi i nomi dei colori
l'andata e il ritorno, il sì e il no
lo sparo e l'urlo.

Che cosa abbiamo dimenticato?
Nella micidiale corsa, nella micidiale
Notte. Come siamo aridi, vinti, gettati dentro
Una ferita, nella dura pista terrestre.

Stretti qui, sotto
un immenso che spezzettiamo in nomi.

Che cosa?

Nessun popolo è mai stato
Lontano come questo
da ciò che lo tiene in vita.
Nessuno porta la ferita
con quell'indifferenza nostra.

Che cosa? Che cosa?

Guardando da qui
non si osa credere che sia proprio così.
Guardando da qui, ora, solo si vede
maestoso e modesto, il dolore,
di una creatura sola.

Mariangela Gualtieri

Si trova in cofanetto dvd a 16 euro. Allegato un libro di 140 pagine.
Un bel regalo da fare, secondo me

PAESAGGIO CON FRATELLO ROTTO
Trilogia
1. Fango che diventa luce
2. Canto di ferro
3. A chi esita

3 commenti:

teti900 ha detto...

(segue da prima)
c'è una tipa a un certo punto che sta sulle spalle a un tipo. lei è mulatta, bruna, a seno nudo, con i capelli corti e le ali nere.
ho una foto, forse l'avrai vista. ma non sapevo fosse presa da qui.
la voce del primo video è notevole, il fango anche l'ho colto e la fratellanza pure, sì.
sul resto, non so dirti.
forse solo che dalla nostra generazione in poi almeno ce lo chiediamo cosa lasciamo ai figli, perchè i nostri genitori queste domande non se le facevano in questi termini, semmai in quelli concreti della dote o del patrimonio, della sicurezza economica, insomma, anche perchè l'etica la morale ecc erano altra cosa da adesso, o forse erano più bravi a capire cosa fossero e a cosa si riducesse l'intera faccenda.
comunque se sono riusciti loro a sfangarla nonostante la guerra e ci siamo riusciti noi nonostante quel che ci siamo ritrovati, ce la faranno anche loro.
personalmente ho una visione apocalittica, ma se mi guardo intorno, non la vedo tutta questa preoccupazione e indignazione praticata, tanto che sto quasi imparando a interpretarmi come se i miei pensieri fossero un film e neanche girato da me.
poi tante domande le ho dismesse con l'abitudine a farne. a me sembra di condurre una vita dignitosa e rispettosa sebbene ai margini e non posso farmi carico anche dei comportamenti altrui, ma ti pare?
che poi lo so che chi leggesse penserebbe e penserà, "ma tu guarda sta presuntuosa", ma che potrei rispondergli?
"vieni qui tu, facciamo cambio per tre mesi. ma ti devi impegnare a fare tutto come lo faccio io e poi ne riparliamo".
ma l'arte è l'arte, non si discute. la signora Gualtieri cavalca l'onda come tanti.
io vorrei sentire voci fuori dai cori che cantano apparentemente fuori dai coretti__ ma è anche vero che son due settimane che il dottore non passa e ho finito le medicine.
sarà quello?
(mi sa di sì! ^__^)

simurgh ha detto...

A volte posto qualcosa dettato quasi da un'impulso. Qualcosa che mi piace, che mi colpisce. Non so bene ancora cosa sia. Poi magari, come con te adesso, la tua angolatura che spiega anche la mia, mi ritrovo. E allora ci tornerei sul post a scriverci delle cose, a spiegarlo quel perchè. La Gualtieri cavalca l'onda, è teatro civile, si rivolge ad un pubblico che le vuole sentire quelle cose, che di certo sente anche lei, però "vende" un prodotto, si guadagna la pagnotta, risponde alle richieste della clientela. Non è che dica poi ste cose e la retorica prende il sopravvento. A me piace la Gualtieri, la sua poesia. In questo caso mi piaceva l'impianto scenografico, che è di Ronconi. Mi piace l'uso della voce, la percezione apocalittica e via discorrendo. Sul contenuto delle parole sono d'accordo con te, quindi. Ecco, il tuo punto di vista, secondo me è molto piu interessante, essenzialmente Pasoliniano, un dar contro alle convenzioni che stimola una riflessione che va oltre le mode degli indignati, che pone su di sè lo sguardo piu che sui colpevoli esterni, i fantasmi ecc.
Grazie teti

teti900 ha detto...

doppia meraviglia!
(ho visto anche dillà, troppo onore (arrossisco)
cip!