martedì 27 dicembre 2011

I Rimbaud della piana


Il presunto poeta, quà si esercita nell'autoavvilimento, nello sconforto e nella demolizione per inclinazione nichilista sua personale.

In miniera, avrebbe detto mio nonno, sei anni nel pozzo. Quello è l'inferno. Vedrai che ti passa.




Brutta razza i poeti

(Vil razza dannata, deve aver detto qualcuno)


Mi deposito per caduta
lenta, sul fondo, avverto l'adagio
dell'essere solo un sedimento
che annaspa nel fango del fondale
e là, nel profondo
che ancora sprofondo

Per inerzia sublime
mi decompongo
Eseguo la nemesi
in forma privata
alle mie colpe
Un atto covato
trasforma in mandato
L'esecuzione uno stillicidio
Un lento esercizio
si manifesta
nei giorni di festa



C'è un godimento inconfessato
Una spermitura del frutto
lasciato a marcire sull'albero
Distillazione per dense gocce
di bile antropomorfa
nel desiderio si sentirsi immolare
e mica sentirsi immortale.
E' questa la dannazione
del voler emulare
il poeta maledetto?
Un Rimbaud della piana.

(simurgh )

Lo scrivevo sul cellulare, tornando a casa ieri sera dal Foster. Avevo anche perso a biliardo malamente.

A lavorare in miniera
Sei anni!
Vediamo o no se ti passa

Per me devono essere
i canditi e l'uvetta dei panettoni
per me
Ogni anno a natale sta storia.
Anche l'intestino
un sacco di aria
Anche i cardi possono essere stati
Come mai non se li cucina
piu nessuno i cardi?
Non hanno voglia a star la a curarli (pulirli)
ha detto il fruttivendolo
che passa in via Bachelet con il camion.
Io ne ho mangiato una teglietta
E anche il pasticcio era con i cardi
Cardi, poca besciamella
grana e latteria ogni strato
un pò di ragù



Per dire, non è che la Stefy sia forte in cucina. Vive a Firenze adesso e mi diceva che gli era venuta la voglia dei cardi. Lei è cresciuta in campagna e se li piantavano i cardi. Allora va dal fruttivendolo e gli chiede se puo prepararglieli lui, come fanno per i carciofi, i fondi ma il fruttivendolo gli dice di no, che non ha tempo e cosi non se li ha fatti neanche
Queste si sono storie. Chi se li cucina ancora i cardi eh? chi?


Conosco un posto dietro il vecchio manicomio. Li c'è un campo di cardi d'inverno. Vengono buoni quando prendono le loro belle gelate. Son passato di la un sera verso notte. Son andato sul campo e ne ho tirato su un mazzo.
Altro che poeti maledetti e seghe mentali



Feel good - James Brown

3 commenti:

Paola ha detto...

Io ho pulito cucinato e mangiato i miei cardi alla vigilia e anche a Natale!!! Lo so, è un gran lavoro pulirli, ma quanto sono buoni! Lessati e ripassati in padella con aglio olio e parmigiano e a piacere con un pizzico di pepe.

Buon Natale...anche se è passato!
Paola

Paola ha detto...

Strepitosa la canzone!

I feel good!!!

teti900 ha detto...

eh, con la bagna cauda si fanno (i cardi).
è una pianta perpetua.
come i carciofi. anche i fiori sono simili.
la togli, l'anno dopo cresce di nuovo, ma nel mio orto restano piccoli:(
INVECE__ rimbaud, come poe e carroll loro si che sono stati emuli di edward lear e li sapevano scrivere di bellissimi di limerick!
comunque "spettacolo" il tuo sui poeti!
ti faccio un regalo e anche a chi passa.
a me a dire il vero piacciono solo la prime tre quartine, insomma si può fare più corta:))
tra l'altro neanche ricordo perchè ne sto parlando:(
assì!! il tuo post:)
You fell good?
bene, bene. io pure pensa che scendendo mi sono anche ricordata di chiedere all'edicola l'allegato al corriere, quello della croata che ha il cognome che ricorda un aperitivo di cui è difficile ricordarsi il nome, una roba tipo cedrata e wodka, così tanto per aiutare il barista.
sai ogni tanto ci provo con la poesia, solo che vedi, per esempio, apro a caso: pag 177 eheheh cominciamo bene!
vabbhè, buona serata, bel post sorella!