mercoledì 28 dicembre 2011

Sconfessamenti

C'è questo antro dell'inconfessabile. In fondo, segretamente, uno cosi che scrive delle poesie quando gli viene o per passatempo, anche se apertamente lo nega e dice che è solo un vezzo, che non è roba da cow boy poi, nel suo intimo infantilmente si compiace. Di suo anche si deride però, sotto sotto quel titolo è figlio della bramosia del vanto: poeta. Poeta di che? Beh cosi, senza offendere.

Anche in paese, l'altro giorno che ero la seduto fuori "Alle Bricole", al tavolo lungo il fiume, succede che si trovano questi personaggi anche, gente tenuta di conto che passa un'ora assieme a dir di questo e di quello, come succede allora me lo chiedono.

Il fatto è che, siccome mi si vede la spesso che scrivo sui tovagliolini di carta o su un notes allora uno si fa un'idea. Sarà anche perchè poi ne hanno appese un paio, una che avevo scritto che me l'aveva chiesta la Nutria, e io ho scritto la poesia Nutria. La Nutria è una tipa che va ad aiutare in quel bar. Non si offende se la chiamo cosi. Una tipa spiritosa che gli piace scherzare. Sarà per questi fatti e perchè altri in paese scrivono, che me l'hanno chiesto. Ho pensato che Casier sia come Sant'Arcangelo di Romagna (1). Che ci sia qualche cosa nell'aria. Uno va per strada o è al bar o nell'orto e gli viene un pensiero e l'urgenza di scriverselo. Sono abituati cosi fin da piccoli. Sarà anche spirito di emulazione. Oppure che se vai in osteria li trovi la a parlar di poesia o a declamarne beh, qualche proselito lo fai. Ma Casier non è mica Sant'Arcangelo di Romagna eh? 
Insomma mi hanno chiesto: Ma ne fai uno?
(La nutria)
Ecco, io mi son sentito un millantatore. Poi faccio la parte del modesto, che dice di no ma è come dicesse ne si ne no. Dico no no, non son capace. E fai le facce.
C'è da provar vergogna poi, a pensarci sopra. E' una cosa cosi infantile e immatura. Io non so quanti uomini adulti abbiano ancora questi pensieri legati ad ambizioni puerili e sogni da ragazzino, che non dicono poi a nessuno. Non so.
Cosi quando mi hanno chiesto del libro e delle poesie mi era venuto da dire questo:
Io sono solo un bambinetto che gli vien da piangere.





Voci - L'acqua (Poesie: T. Guerra, Raffaello Baldini, Nino Pedretti)


(1) Santarcangelo di Romagna è terra di poeti,: Raffaello Baldini, Tonino Guerra, Nino Pedretti Gianni Fucci, Giuliana Rocchi

Raffaello Baldini  da Sant?arcangelo

1938 
La mèstra ad Sant´Armàid
dal vólti, e´ dopmezdè,
la s céud tla cambra e la zènd una Giubek.
La n fómma.
Stuglèda sòura e´ lèt
la guèrda ch´a s cunsómma.
U i pis l´udòur.
Dal vólti u i vén da pianz.



1938La maestra di Sant´Ermete
delle volte, il pomeriggio, 
si chiude in camera e accende una Giubek. 
Non fuma. 
Sdraiata sul letto 
la guarda consumarsi. 
Le piace l´odore. 
Delle volte le viene da piangere

1 commento:

teti900 ha detto...

mah!
a me sembri solo un po' stanchino.
quando ti vengono ste nostalgie di nebbie padane e rugiadose mi viene subito in mente l'altro te (uno dei tanti) quello brillante e senza paura.
sembra strano ma quando serve una parte di sè a un'altra si trova mai!
guarda sempre da un'altra parte?
e adesso come facciamo?