Cartolina da San PietroburgoLe pubblica "Internazionale" e sono brevi reportage (Graphic journalism)
Sono molto efficaci, fulminee. Ecco, qua, con questo (se si puo chiamare racconto), secondo me, coglie un'aspetto dell'animo poetico di Anna Achmatova.L'autrice si chiama Joanna Hellgren . Ha una faccia buffa. vive e lavora a Stoccolma. Il suo ultimo libro si chiama Frances
"Con la mia amica Juhyun stavo passeggiando senza meta
per le strade di San Pietroburgo. Ci sentivamo come due bambine
che non trovano più i genitori (ma senza panico).
Le distanze non smettevano di stupirci: mancavano solo pochi isolati!
E invece gli isolati di Susse si susseguivano senza fine, racchiudendo
nelle loro viscere altre case e altri cortili.
Alla fine ci siamo trovate davanti alla casa della fontana.
Il museo di Anna Achmatova, poetessa dell'età d'argento.
Delle donne minute ci hanno dato delle audioguide indicandoci il percorso.
Ecco al finestra del bagno, l'occhio dell'appartamento, che rivelava
le visite non gradite. Ma cosa può fare un occhio?
Nell'ingresso era appeso il soprabito di Punin. L'amor perduto.per le strade di San Pietroburgo. Ci sentivamo come due bambine
che non trovano più i genitori (ma senza panico).
Le distanze non smettevano di stupirci: mancavano solo pochi isolati!
E invece gli isolati di Susse si susseguivano senza fine, racchiudendo
nelle loro viscere altre case e altri cortili.
Alla fine ci siamo trovate davanti alla casa della fontana.
Il museo di Anna Achmatova, poetessa dell'età d'argento.
Delle donne minute ci hanno dato delle audioguide indicandoci il percorso.
Ecco al finestra del bagno, l'occhio dell'appartamento, che rivelava
le visite non gradite. Ma cosa può fare un occhio?
"Qui!" dicevano le donne sedute in ogni angolo.
"Guardi qui. Ascolti ora."
O almeno credo dicessero questo.
Hanno trascorso tanti di quei giorni nella casa della fontana. Conoscono i suoi dolori e i suoi inquilini. trascinati via di notte. Per loro Anna Achmatova non è solo una poetessa. E' diventata un'amica.
Penseranno che nessuno conosce la sua poesia come loro.
"Guardi quì. Non si perda i fiammiferi. Sa a cosa servivano?"
E l'audioguida spiega: dietro le tende tirate
Anna Achmatova legge le sue poesie
all'orecchio di un'amica dalla voce squillante.
L'amica nasconde i versi nella sua mente, brucia il foglio di carta e porta via le poesie dalla casa della fontana."
Alcune poesie strabelle. Clicca
Anna Achmatova (Bol'soj Fontan, 11 giugno 1889 – Mosca, 5 marzo 1966) è stata una poetessa russa; non amava l'appellativo di poetessa, perciò preferiva farsi definire poeta, al maschile. Fece parte della Corporazione dei poeti, un gruppo acmeista fondato e guidato dal marito.Espulsa dall'Unione degli Scrittori Sovietici nel 1946 con l'accusa di estetismo e di disimpegno politico
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