mercoledì 18 gennaio 2012

Billie Holiday - Fine and Melow


Lester non era il suo tipo. Che non continuasse a fare quella faccia da risentito. Non voleva saperne delle sue prediche. La doveva capire questa storia. Lei non era allora una donna per lui e non lo sarebbe stata mai. Doveva levarsela di dosso quell'espressione che aveva per lei.
Si formarono nella testa di Billie, questi pensieri, non attraverso delle parole ma in un un altrettanto risentito sentimento. La infastidiva a morte vederlo con quell'espressione sulla faccia. Erano stati a letto assieme, l'avevano fatto si ma che voleva dire? Lui era il piu gran sassofonista al mondo e tra di loro c'era un'intesa impareggiabile ma non ci sarebbe mai stata assieme a lui, il presidente Lester.
Lester non voleva suonare. Non gli veniva niente dal cuore. Si era messo in disparte, seduto ad un tavolo e diceva che non avrebbe suonato. Stava male diceva, aveva la febbre. Andarono a dirlo a Billie e lei sbuffò. Che si credeva? borbottò Billie tra sè. C'erano i giganti quella sera a suonar per lei. Oltre a Lester c'erano Ben Webster, Gerry Mulligan, Roy Eldrige, Coleman Hawkins , o no?
Lester si incazzava ed era risentito per come si era ridotta. Loro sarebbero sempre stati, piu che amici come un'unica nota spaccata in due. Lester era arrabbiato per come si era ridotta la sua Lady Day. Per questo il loro sodalizio si era incrinato e lui non voleva assistere alla sua autodistruzione.
Va consumata la voce, come la vita
quel filo che ti resta, sottratto al fiato
dove convergono le vie dello scambio
ad officiarne il rito sacrificale e la forza
che imprime movimento alla ruota
che rompe i silenzi dei venti e della vita
Billie inizia a cantare - Il mio uomo non mi ama mi tratta oh, così male. Il mio uomo non mi ama mi tratta male. Lui è l'uomo più terribile che ho mai visto...- La canzone è "Fine and Mellow". Parla di infedeltà. L'aveva scritta lei che, di infedeltà ne sapeva un bel pò. C'è la dolcezza di chi è perduto nei suoi  occhi, di chi ha visto e taciuto. Il jazz è musica che conia l'intesa, l'altro da sè, l'empatia. Improvvisa. E sono folgorazioni effimere che il vento un'istante dopo porta via, irripetibili, come un bacio rubato. La perfezione non dura mai, se non nell'istante in cui consuma. Ben Webster attacca a soffiare caldo il suo assolo blues e Billie ammicca, gli fa le moine, come una gatta e vuol far un po dispetto a Lester e al suo muso duro...fanculo và.
Lester si alzò avvicinandosi alla band. Ben aveva lisciato il pelo a quella gatta con quell'assolo. Si siede un'attimo nella sedia di quello studio televisivo. Lester si alza quando ancora Ben sta suonando, come a dire tocca a me . In quella torbida e scura voce, quanta luce. Ha gli occhi gonfi Lester, gonfio è il suo cuore colmo, colma è la coppa e par traboccare, la corona è l'orlo, come l'eterna ghirlanda brillante, è cerchio che si chiude, anello che promette e si dona. Lester soffia nel sax quel traboccamento. Non è neanche sta gran cosa, cosi, ma qualcosa in quell'istante accade: il sublime. Billie fa un duetto con i suoi sguardi e le poche note soffiate da Lester. Poche note strascicate, che dondolano ruffiane come un gatto che si struscia. Non c'è niente da esibire, in quella voce spenta, quella cenere ha conosciuto il fuoco degli dei. Divampa in pochi attimi, l'assolo muto di Billie, le ciglia che si inarcano di Lester come a sancir l'intesa e la tenerezza che di loro sanno, mentre la testa un po sprofonda nelle spalle, come a dire - Che ci posso fare?-.

Il sublime si sovrappone alla necessità
e cosi sancisce il suo inganno, chiude il cerchio
in poche note ciò che è perduto, dentro gli occhi
deve rinunciare all'unicità di ogni altro
e si sancisce la necessità dello scambio
Ciò che esiste una sola volta e per poco tempo
non puo essere commisurato ad altro tempo
Una vita breve, maledetta e irrecuperabile
Della vita poi rimane solo una lunga stanchezza.
La vita, pare dire, è irreparabile e irripetiile.
Non ci resta altro vecchio Lester, ne a me ne a te. 
Lester morirà due anni dopo. Si chiuse nella sua stanza senza parlare piu con nessuno. Stava la a guardare fuori dei vetri la strada, la gente che passava, il suo sguardo perso, la bottiglia in mano. Billie quattro mesi dopo, a 40 anni. Senza un soldo nel suo conto. La cirrosi. In quegli istanti del video, in pochi attimi una vita intera. «Lady Day got diamond eyes, she sees the truth behind the lies». (U2) Angel of Harlem

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